Banche: pochi prestiti alle imprese rosa

di La redazione Commenta

Ci sarebbero novità nel settore delle imprese in rosa. Si perché le donne che negli ultimi anni tanta strada avevano fatto verso la parità aziendale con gli uomini, ora potrebbero trovarsi in un momento di maggiore difficoltà. Il motivo? Le banche sarebbero meno generose del solito, pure con le aziende di tale tipo che in una manciata di mesi, in linea generale, avevano moltiplicato i loro utili.

E’ stato in particolare il primo trimestre del 2013 a mostrare questo cambiamento per niente felice.La difficoltà di accesso al credito è stata notevole, soprattutto per le imprese guidate da donne. La tendenza segue la crisi. Le aziende femminili che fino a poco tempo fa si moltiplicavano, ora invece diminuiscono ed anche sensibilmente. Le banche ci pensano bene prima di investire e non hanno un occhio di riguardo per tutte quelle ditte gestite dalle esponenti del sesso femminile.

Dal canto loro, sempre meno aziende femminili si sono rivolte agli istituti di credito. Se nel 2012 erano il 14 per cento, oggi siamo al 12,9 per cento. Nel sistema globale delle piccole medie imprese, come ha confermato una ricerca realizzata da Rete Imprese Italia Imprenditoria Femminile, quelle che prima erano più privilegiate, adesso al contrario sono assolutamente penalizzate. In questo preciso momento storico, molto difficile del resto,a dover chiudere la saracinesca sono pure le uniche imprese che reggevano, quelle che avevano in pochi mesi fatto balzare imprenditori uomini di lunga esperienza dalla sedia. La ricerca mostra che almeno nel 25 per cento dei casi, le imprese rosa ricevono dei rifiuti. Questo ancora di più nel 71 per cento dei casi, quando i finanziamenti sono richiesti soprattutto per mancanza di liquidità. Una situazione per niente felice quella attuale, uno spiraglio che rischia di chiudersi per “altra metà del cielo” che, dopo anni di difficoltà aveva trovato una via alternativa per affermarsi nel settore aziendale. 

 

 

 

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