Che ci sia crisi o no, in Veneto le cose poco cambiano da parecchio tempo, visto che non si registrano segni di miglioramento e nemmeno di peggioramento. Studi in merito all’occupazione, infatti, sono stati portati a termine, nel 2011, da parte dell’agenzia regionale Veneto Lavoro che non ha mostrato particolari sorprese, nel bene e nel male. A tal proposito, è intervenuto sull’argomento il direttore Sergio Rosato, che nelle scorse ore ha presentato un rapporto sull’andamento. Quest’ultimo conferma: “La disoccupazione oggi in regione è pari al 6 per cento circa e crescerà fino a fine anno dello 0,1 o 0,2 per cento la caduta occupazionale comunque si sta avvicinando al saldo “zero””.
Tutto sommato, però, potrebbe andare peggio se si calcola che in Veneto, più o meno, per ogni cessazione corrisponde un nuovo contratto. I dati del 2010, poi, mostrano che lo scorso anno la regione è stata la prima in Italia per impiego di voucher, i buoni lavoro da dieci euro. In più, fra i dettagli c’è da dire pure che tutte le aree della regione spicca Agordo (Belluno), che addirittura ha occupati del 2008 grazie ai buoni risultati del distretto dell’occhialeria. Sull’argomento è intervenuto pure l’assessore regionale al lavoro, Elena Donazza, la quale ha ribadito: “Il Veneto, in questi due anni ha dovuto, sostanzialmente, fare una cura dimagrante, ha perso una taglia da quando nel 2008 si è raggiunto il massimo picco di occupazione e il minimo di disoccupazione. Oggi si può parlare di un mercato del lavoro maggiormente stabile, più legato al reale fabbisogno delle nostre imprese”.
Aumentano però Partite Iva e lavoratori indipendenti che sono passati da 37mila in tutto nel 2009 a 46mila nel 2010, con un aumento consistente soprattutto nei primi nove mesi. Un fenoneno non completamente chiaro ma si vedrà nel tempo come andrà a finire. L’unica area in controtendenza in regione negli ultimi due anni, sembra essere solo l’Agordino.