Una brutta, bruttissima tendenza che potrebbe portare nei prossimi mesi gli imprenditori a continuare a effettuare seri tagli sul personale. Si perchè effettivamente la riduzione sembra funzionare al momento: scongiura il fallimento, fa rientrare il budget e permette di ottenere buoni risultati anche caricando di lavoro quei pochi dipendenti che pur di non perdere il posto di lavoro sono disposti a tutto o quasi. Dopo la crisi iniziata nel 2008 ora sembra che le cose possano via via avviarsi verso la normalità, ma a che prezzo?
Le imprese secondo recenti studi sembrano aver recuperato in buona parte il significativo calo del fatturato che si era registrato precedentemente e la cassa integrazione o il licenziamento di molte figure anche valide e importanti ha permesso di tirare un sospiro di sollievo. Le strutture forse sono salve, ma coloro che potevano vantare un impiego più o meno fisso si sono visti tagliare lo stipendio e il potere di acquisto dei lavoratori, sia a tempo determinato che precari, è diminuito progressivamente.
E’ un pò quello che in linea di massima e da un primo veloce sgaurdo viene fuori osservando l’ultimo rapporto dell’ufficio studi di Mediobanca che ha preso in esame i bilanci di 2030 società italiane per l’anno 2010. Parliamo in totale del 50% del fatturato complessivo dell’industria, del 68% di quello dei pubblici servizi, del 31% dei trasporti e del 24% delle vendite al dettaglio. Dallo studio viene fuori che le imprese del Belpaese, rispetto a due anni fa sono riuscite a migliorare decisamente il loro fatturato raggiungendo un +8,2%, sono saliti i profitti con un più 64,2%, pur restando ancora inferiori del 12% rispetto ai massimi raggiunti nel corso del 2007. A piangerne le conseguenze, invece, è stata l’occupazione che calata per il terzo anno consecutivo, raggiungendo un saldo negativo al 5,1% rispetto al 2007.Cosa succederà nel prossimo futuro? Presto per dirlo, ma la speranza è che tutto possa ritornare almeno come prima.