Un settore che si muove silenzioso sul mercato, cha passa quasi inosservato ai non addetti ai lavori ma che, in realtà, registra numeri da capogiro e porta a termine affari d’oro. In più negli ultimi due lustri, in poco meno di dieci anni le bollette sono praticamente raddoppiate, a fronte di un servizio sempre uguale. Nello stesso tempo, sono anche aumentati coloro che preferiscono le minerali, regalate dalle Regioni alle società che lavorano nell’ambito in questione. Nel corso del tempo, si sono fatte strada leggende metropolitane e informazioni reali sull’acqua che esce dai nostri rubinetti e, per andare sul sicuro, quasi tutti sono corsi a comprare le bottiglie, dando vita ad un business come pochi in passato.
Gli utili di tutto questo giro enorme, sono soprattutto sfruttati dalle società che gestiscono gli acquedotti e dalle aziende imbottigliatrici. Senza contare, poi, il fatto che nel settore ultimamente si sono inseriti in particolare i privati con conseguente e rilevante aumento delle tariffe idriche. Gli italiani, poi, hanno trovato il servizio peggiorato e si sono affidati alle bottiglie, a discapito di rubinetti, aggeggi per depurare l’acqua e compagnie che promettono di far bere un prodotto di qualità unica.
Una indagine in proposito, è stata ultimamente portata a termine dall’osservatorio Prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. Nello specifico, quindi, rispetto al 2008, a Viterbo il prezzo è salito del 53,4 per cento, a Treviso del 44,7 mentre a Palermo del 34 per cento.A confermare questi numeri anche l’Istat: dal 2000 al 2010 il rincaro comnplessivo è stato del 64,4 per cento.Non è difficile immaginare a questo punto che, la spesa media di una famiglia italiana si aggira attorno ai 270 euro, ma può raggiungere anche i 421 euro se si vive tra Firenze, Pistoia e Prato. Un primato però l’Italia lo ha agguantato: è il Paese con il più alto utilizzo di acqua minerale d’Europa, come conferma un dossier elaborato da Legambiente in collaborazione con il mensile Altreconomia.