Se in Sicilia sono presenti moltissimi impianti a pannelli solari, tanto da fare impallidire il resto di Italia, anche la Lombardia ha il suo peso in merito alle energie rinnovabili, tanto che sarà la prima regione del Belpaese a dotarsi delle nuove linee guida, utili alla gestione delle fonti non inquinanti che sfruttano le forze naturali. Ha tempo fino all’estate per prendere parte al progetto con un ruolo di protagonista ed, infatti, emanerà le ultime regole del settore, riuscendo a recepire in tal modo un decreto emanato nel corso del 2010 dal Governo.
L’annuncio ufficiale è avvenuto nelle scorse ore, grazie ad un entusiasta assessore all’Ambiente, Energia e Reti. Marcello Raimondi, intervenuto nel corso di un convegno, infatti, ha puntato l’attenzione proprio sulle linee guida che affronteranno vari temi. Per prima cosa, si parlerà di efficienza energetica, senza dimenticare la geotermia e, soprattutto, il fotovoltaico. Del resto, non si tratta di una novità: già da tempo, infatti, proprio la Lombardia è impegnata nel cosiddetto “efficientamento energetico”, soprattutto nell’ambito del riscaldamento civile. Questo è un dettaglio che incide nella regione di oltre il 30% sull’emissione di particolato fine nell’aria.Ecco perché già da tempo, almeno dal 2007, è richiesta la certificazione energetica degli edifici.
Lo stesso Raimondi, ha parlato molto del fotovoltaico, dicendo: “Ricordo l’importanza del fatto che il Governo abbia accolto, nel recente decreto sul nuovo conto energia, la nostra richiesta di riconoscere una premialità aggiunta per gli impianti prodotti in Italia e nell’Unione Europea, in modo da tutelare le nostre aziende e gli operatori del settore. Continuiamo perciò ad investire sulle rinnovabili ma facciamolo anche tutelando lavoratori e imprese nostrane del settore, perché su queste competenze sappiamo di dover puntare per il nostro avvenire energetico”. La speranza è che nei prossimi anni, magari il prima possibile anche le altre regioni di Italia, si mettano al passo in questo senso per aiutare la natura, ma nello stesso tempo “sfruttarla” in modo pulito e, soprattutto, utile.