Le aziende che lavorano per muovere la grande macchina che prende il nome di Carnevale, in Italia, sono moltissime e in continua crescita. Si va dalle imprese che realizzano i costumi del periodo carnascialesco su misura, a quelle che si occupano della produzione di dolci tipici: insomma oltre 500 strutture in tutto il Belpaese. Ottimo anche il settore export ed import con l’interscambio con l’estero di maschere, costumi, coriandoli e oggetti di vario tipo con un solo must: colore e originalità.
Si registra, in questo senso un + 28,2% nell’import, con oltre 26 mila euro, e un + 25% nell’export, con piu’ di 19 mila euro. La Cina resta il leader indiscusso nelle importazioni per l’Italia di oggetti, giochi e scherzi per Carnevale. Proprio in questi ultimi mesi, infatti, è cresciuto del 30% l’import dei prodotti di Pechino, passando da circa 14 mila euro del 2009 a quasi 18 mila del 2010. Un miglioramento considerevole, che pone il Paese asiatico tra i primi dieci paesi stranieri che importano in Italia, con un peso del 68,5% sul totale mondiale.Molto più in basso seguono la Germania, ma anche Regno Unito. A monitorare la situazione e verificare questi dati, ci ha pensato la Camera di commercio di Milano.
Prestando attenzione soprattutto all’export italiano, circa un quarto del totale mondiale e’ diretto alla Francia, per un totale di quasi 4 milioni e mezzo di euro (il 45% in piu’ rispetto allo scorso anno). Scendendo nella classifica, si arriva subito al secondo posto e tra i paesi che importano giochi per Carnevale dall’Italia si trova la Spagna (11,8% con 2.236.165 milioni di euro), e al terzo posto la Germania (10,6% con circa 2 milioni di euro). Non tutte le città italiane, comunque, sentono allo stesso modo l’aria di festa. In particolare il divertimento del Carnevale è molto forte per tradizione, soprattutto a Napoli con 63 attivita’ (13% del totale italiano), seconda Venezia con 28 imprese (5,8%) e terza Milano con 23 sedi d’impresa (4,7%).