Un curriculum invidiabile, un comportamento che non denota particolari problemi caratteriali e, perchè no, una bella fotografia: ecco che il proprio profilo sui più importanti social network, specie se”aperti”, cioè fruibili da tutti gli utenti interessati, diventa perfetto per una assunzione.Ovviamente, in tempi di crisi non aspettatevi di ricevere centinaia di chiamate da aziende più o meno grandi, impressionate dalla vostra presentazione, però è vero il contrario. Se, insomma, avete sostenuto da poco tempo un colloquio ed è andato bene, probabilmente, i vostri capi stanno “curiosando” fra i vostri dati, acquisendo certamente una conoscenza più approfondita su di voi.
Secondo recenti sondaggi, sembra addirittura che sette imprese su dieci siano andate su internet anche alla ricerca del tipo ideale da assumere. Tra coloro che hanno inviato un curriculum, solo alcuni sono stati chiamati e, semplicemente, perchè la “bacheca” del social network di riferimento, sembrava più convincente delle altre. A parlarne, nei giorni scorsi, anche la Repubblica, riferendosi ai numeri derivati dall’indagine di Gidp, l’associazione dei direttori del personale, che ha sondato i comportamenti delle imprese ai tempi del web 2.0.
Quello a cui si presta più attenzione è il il contesto in cui si muove una persona e il suo stile di vita non tanto per curiosità, anche se un pizzico non si può negare, ma anche e soprattutto per capire se è coerente con la posizione e la filosofia aziendale. Alcuni imprenditori, addirittura, confessano che nell’epoca moderna non prenderebbero mai nessuno senza andare su Facebook e su Twitter, tanto sono davvero pochi coloro che non si sono fatti influenzare dalla febbre da social network. Secondo i selezionatori, dato che comprende comunque chiunque abbia del buon senso, vanno molto male coloro che su internet inneggiano alla violenza o coloro che mostrano segni di instabilità o, ancora, chi parla di consumo di droghe e alcol, confermando di farne uso da tempo.