Le aziende in Italia non vivono certo un periodo felice a causa della crisi e di un ritorno economico che stenta ad arrivare. Licenziamenti, rapporti commerciali dimezzati e produzione al minimo, sono stati la realtà fino ad oggi, ma adesso sembra finalmente muoversi qualcosa. Le imprese artigiane, infatti, riprendono piano piano quota e dimostrano come si possa tornare a livelli di produttività e guadagno in tempi relativamente brevi.
A l’Aquila che prova a riprendersi dopo il terremoto di un paio di anni fa, il settore delle imprese ha un potenziale di crescita esponenziale ed, infatti, si trova ai primi posti per lo sviluppo di nuove aziende, secondo la graduatoria stilata da Unioncamere alla fine del 2010. Una tendenza che prosegue ancora adesso e che riguarda pure Pescara e Teramo. Tutto l’Abruzzo comunque, vede in risalita le strutture di tipo artigianale con un netto distacco rispetto al resto dell’Italia. In realtà, comunque, senza parlare di cifre esagerate tutte le regioni hanno chiuso l’anno in positivo e si può iniziare a sperare per i prossimi mesi e per l’immediato futuro.
In generale, a livello aziendale a dicembre erano in attivo otto regioni su venti, che diventano quindici che guardiamo a quelle artigiane. Si sono distinte, in tal senso, in particolare Lazio (+0,64%), Liguria (+0,62%), Abruzzo e Valle d”Aosta (+0,52%), Trentino Alto Adige (+0,22%). Giù, però l’ambito dell’agricoltura, il settore della manifattura, le industrie della fabbricazione del legno, con meno 1.752 imprese, della fabbricazione di prodotti in metallo e della confezione di articoli di abbigliamento. Buono ma non ancora entusiasmante il turismo, tuttavia in vista del’arrivo della bella stagione si potrebbero anche registrare cifre interessanti. Al momento si assiste ad un moderato successo, ma c’è da giurare che gli italiani non resteranno ancora un’altra estate a casa per paura di non farcela con lo stipendio e di non arrivare a fine mese. E’ arrivata l’ora di reagire.