I dati raccolti a inizio estate non sono stati confortanti: sono calate le immatricolazioni e il settore, in generale ha vissuto l’ennesimo momento delicato. Ancora una volta, però, a salvarsi è stato il mercato delle flotte aziendali, stabile e in grado di dare lustro alle vendite anche quando la crisi continua a farsi sentire.
Nelle imprese, invece, in linea di massima è il momento di ricominciare ad investire e ridare una identità precisa alle strutture. I dirigenti, ma anche i dipendenti che utilizzano vetture aziendali per un paio di anni si sono dovuti accontentare delle scelte fatte prima della recessione, ma adesso sempre limitatamente si può ricominciare a far girare l’economia. Non va così per i nuclei familiari che continuano a faticare ad arrivare a fine mese e preferiscono eventualmente risparmiare ancora un poco prima di cambiare la vettura. In questo senso, infatti, le vendite hanno fatto segnare una flessione dell’1,70% con 168.832 unità consegnate (contro le 171.753 di giugno 2010).Le immatricolazioni, poi, sono diminuite del 13,09%, nel primo semestre del 2011, attestatesi a 1.012.849 unità.
Le flotte aziendali, del resto, quando non vanno più o sono state utilizzate per parecchio tempo, quasi sempre non vengono rimesse a nuovo ma si preferisce riacquistare ancora il parco auto o cercare delle soluzioni alternative, come ad esempio il noleggio. Non è possibile, infatti, mettere a repentaglio la vita dei propri lavoratori magari sempre in viaggio. Se parliamo, poi, di dirigenti che mostrano all’esterno una immagine che riporta all’impresa, non si può certo permettere che si muovano con vecchi rottami. Ecco perchè questo tipo di acquisti non conosce grosso declino.Si spera a questo punto che anche i privati possano riprendere a scegliere nuove auto dopo il leggero incremento di maggio. A giugno, però, si è ripresentata la crisi. In tutto sono stati registrati 14 cali e solo modestissime novità in positivo.