Il titolo ovviamente è provocatorio e la Apple non sarà in grado di aiutare tutte le aziende in difficoltà, altrimenti ci vorrebbe tempo e denaro a dismisura, ma una piccola grande azione la sta facendo già per venire incontro alle imprese del Giappone vittime del tremendo terremoto dell’11 marzo scorso. Se a livello mondiale, ha rimandato il lancio del suo nuovo tablet nel Paese nipponico proprio per i problemi attuali, sempre più gravi, si prodiga ad aiutare i suoi fornitori. E’ chiaro che non si tratta solo di una mossa caritatevole, ma ovviamente ci sono grandi interessi di mezzo perchè come in moltissimi altri ambiti, soprattutto in quello tecnologico il dramma giapponese sta pesando incredibilmente. Una serie di piccoli pezzi, infatti, venivano costruiti soltanto negli stabilimenti nei pressi delle centrali nucleari adesso in avaria e, quindi, con i cancelli sono serrati. E’ difficile, inoltre, prevedere quando potranno riprendere a lavorare a pieno ritmo, anche perchè mancano quasi del tutto le materie prime.
Apple, quindi, si prenderà sin da subito l’impegno di coprire in parte la crescita dei costi che ha causato non tanto il sisma, quanto il conseguente tsunami con onde che hanno spazzato via il lavoro di molti anni e mandato in tilt l’economia del Paese e in buona parte degli altri Stati. La strategia di marketing messa in atto, prevede un premio per i fornitori che riusciranno a mettere in primo piano i bisogni dell’azienda di fama mondiale e di assemblarne i prodotti utili alla nascita dei gioiellini tecnologici Apple.
L’obiettivo, poi, sarebbe quello di spingere le aziende a soddisfare la crescita dei loro costi. In questo senso, nessun limite restrittivo per i componenti utilizzati nei prodotti destinati al brand. Sembra comunque che il problema dei pezzi mancanti, non riguardasse soltanto i tablet, ma a maggior ragione l’iPod. La nuova tecnica di aiuti, potrebbe portare ad una risoluzione dei disagi totale entro giugno. A parlare dell’iniziativa pure il Wall Street Journal, il quale riferisce che il più grande fornitore mondiale di batterie al litio, Kureha, avrebbe scorte notevolmente ridotte in quanto ha dovuto chiudere l’impianto dove vengono prodotte le batterie.