Le auto aziendali per i manager, che già non erano così comuni, diminuiscono in Svizzera, soprattutto nel settore bancario e assicurativo. Tutto il contrario, insomma, di quanto avviene attualmente in Italia, Belgio, Olanda e Spagna. Qui la vettura conta a livello di prestigio e vanta tutt’ora di indennità accessorie.
La situazione è stata monitorata e studiata attentamente per mesi e ora i primi dati vengono fuori da una ricerca Fringe benefits del Mercer Consulting Group, basata su un’indagine che copre banche e società finanziarie (71 per cento) e assicurazioni (29 per cento). L’area di riferimento, è l’Europa occidentale. Sotto lo sguardo della lente d’ingrandimento, anche il fenomeno dei bonus differiti. In tal caso, quindi, parliamo di un numero di aziende europee che dal 45 per cento ha raggiunto il 67 per cento. In più, c’è un buon 59 per cento dei gruppi finanziari intervistati che ha adottato, una penalità ‘malus’ in caso di performance non all’altezza della situazione.
Si assiste, invece, dallo scorso anno ad una sorta di livellamento delle retribuzioni fra manager di diverso livello, forse anche a causa della crisi economica. In aumento nelle aziende, assicurazioni vita, invalidità e assicurazione sanitaria e, tra i vantaggi in più, pure una politica di assicurazione sulla vita con una pensione del 60 per cento dello stipendio e un pagamento una tantum di quattro annualità di stipendio, oppure un’assicurazione invalidità che copre il 75 per cento del salario fino all’età di pensionamento. Qualcuno, infine, propone l’assicurazione sanitaria privata per i dirigenti e le loro famiglie o trenta giorni di vacanza all’anno. Insomma, se da un lato si dimezzano sensibilmente i benefici dentro le aziende straniere, anche se non si può certo dire che in Italia vada meglio, dall’altro viene prestata attenzione ad altri bisogni del dipendente, soprattutto se di incarico elevato. Questo in attesa che la crisi economica sia un ricordo lontano e tutto torni alla normalità, con o senza auto aziendali.