L’imprenditoria femminile, potrebbe vivere una nuova primavera per un settore che, comunque, ultimamente è abbastanza seguito e agevolato. Sono in arrivo, infatti, dei finanziamenti a favore delle imprese “in rosa”, validi però non per le strutture di prossima apertura, ma per quelle già esistenti. Del resto i dati parlano chiaro e, se da sempre non sono pochi a lodare le qualità sul lavoro delle donne, vittime però, troppo spesso, di discriminazioni in una mentalità qualche volta prettamente maschilista, i numeri le piazzano sul podio dei successi a livello industriale. A questo punto gli incentivi sono necessari per favorire lo sviluppo e la crescita di esempi ancora timidi di aziende guidate dall'”altra metà del cielo”.
I finanziamenti, in realtà, sono differenti e si distinguoni in due sezioni: quelli a fondo perduto e quelli a tasso agevolato, ma sono sempre tutti destinati interamente all’imprenditoria femminile. Per ottenerli, basta dimostrare che le aziende siano costituite da donne in una misura pari almeno al 60 per cento e, se parliamo di una ditta individuale, il capo deve far parte del “sesso debole”.
I finanziamenti legati all’imprenditoria femminile, in realtà,riguardano l’input iniziale per l’avvio di una struttura di tal genere, ma possono pure avere altre funzioni come quella di rilevare una società già esistente o una attività di lunga data e iniziare un progetto tutto nuovo e con regole differenti. Le informazioni del caso si possono richiedere presso la Camera di Commercio, l’Osservatorio per l’imprenditoria femminile o il Ministero per lo sviluppo economico, per un Paese che presta sempre più attenzione alle donne imprenditrici e in carriera.