Mai come in quest’epoca in cui la tecnologia ha fatto passi da gigante, il settore sanitario è ad un passo dal far decollare soluzioni alternative per curare molte malattie e il futuro sembra essere nelle nostre mani, 2012 a parte, sono diventati necessari i fondi utili a poter proseguire gli studi. La ricerca per l’impresa, di qualunque argomento si occupi è fondamentale e gli investimenti permettono non solo di effettuare incredibili scoperte, ma anche di evitare il triste fenomeno della “fuga dei cervelli” all’estero. Tantissimi giovani soprattutto, che non hanno nessuna colpa se sono finiti in un decennio sfortunato a livello lavorativo, sono costretti ad andare fuori dai confini nazionali per poter essere ben pagati ed essere messi in condizione di svolgere meglio la propria mansione.
La Ricerca per l’impresa, invece, dovrebbe andare avanti anche e soprattutto grazie ad agevolazioni finanziarie che spesso vengono promesse ma solo in alcuni casi veramente fornite. Il rapporto tra imprenditoria e ricerca, quindi, nel Belpaese spesso procede su strade differenti anche se parallele, soprattutto quando il settore di riferimento richiede un movimento economico di una certa consistenza. E’ vero che la recessione influisce su tutto, ma è altrettanto sicuro che non sempre si vuole puntare a scatola chiusa su progetti e idee che potrebbero fallire miseramente magari perchè innovativi. In questo modo si preclude all’azienda e agli eventuali fruitori la possibilità che, invece, possano compiersi dei passi da gigante in ogni ambito dalla produzione, alla ricerca, persino alla vendita di un prodotto.
I settori “caldi” in questo senso riguardano in primo luogo l’attenzione per l’ambiente verso il quale la ricerca per l’impresa dovrebbe ancora puntare parecchio. Non solo energie alternative che, tra l’altro nel Belpaese vengono sfruttate troppo poco e a macchia di leopardo ma anche una “educazione” che parta dal singolo attraverso campagne e studi mirati che curino la tendenza a distruggere le nostre risorse già alla base.