In un anno difficile per l’economia nazionale come il 2013 è aumentato l’investimento delle imprese italiane in Ricerca e Sviluppo. I dati diffusi in un recente rapporto dell’ISTAT mostrano come la contemporanea diminuzione della spesa pubblica in R&S abbia aumentato il peso degli investimenti delle imprese sul totale nazionale.
Nel dettaglio delle cifre nel corso del 2013 la spesa complessiva per Ricerca e Sviluppo “intra-muros” ha sfiorato i 21 miliardi di euro pari all’1,31% in rapporto al PIL nazionale (era all’1,27% nel 2012). Rispetto all’anno precedente la spesa in R&S è aumentata del 2,3% in termini nominali e dell’1,1% in termini reali.
Sono le imprese a dare il contributo maggiore agli investimenti in Ricerca e Sviluppo con una spesa che nel 2013 ha sfiorato gli 11,5 miliardi di euro con una crescita del 3,4% rispetto all’anno precedente. La spesa in R&S nelle università ha superato i 5,9 miliardi mentre la spesa delle istituzioni pubbliche si è fermata poco sopra i 2,9 miliardi in flessione del 3,4% rispetto all’anno precedente. Infine la spesa in Ricerca e Sviluppo degli istituzioni private non profit è stata di circa 627 milioni di euro.
Complessivamente gli investimenti del settore privato (imprese e istituzioni private non profit) in R&S ammontano a 12,1 miliardi in crescita del 3,4% rispetto al 2012. Il tatale degli investimenti pubblici (università ed enti pubblici) è invece pari ad 8,9 miliardi in crescita dell’1%. Nel 2013 il contributo alla spesa in Ricerca e Sviluppo del settore privato rappresenta il 57,7% del totale, una aliquota in lieve crescita rispetto ai livelli del 2012 (57,2%).
L’aliquota maggiore della spesa in R&S, circa 10 miliardi, è orientata alla ricerca applicata. Sono invece 5,3 i miliardi destinati alla ricerca di base e sono quasi 5,6 i miliardi investiti in sviluppo sperimentale.
[Via | ISTAT]
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