Nelle aziende di tutto il mondo è in corso in questi ultimi tempi una seconda rivoluzione digitale. Complici le nuove tecnologie, il processo di innovazione tecnologica sta andando avanti e sta a poco a poco cambiando il modo di lavorare dei dipendenti. Si fa strada, infatti, nelle aziende, il cosiddetto smart working.
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Ma di che cosa si tratta in realtà? Alla nuova tendenza è associato, nelle aziende, il sempre più diffuso utilizzo della tecnologia smart, quella resa possibile da smartphone e tablet, che ormai buona parte dei dipendenti utilizza quotidianamente per lavorare al posto di altre forme di strumenti tecnologici e complessi software aziendali. La tecnologia smart, infatti, quella che si base su app e interfacce di utilizzo immediato, sta conquistando sempre più terreno all’interno del mondo aziendale, producendo una vera e propria consumerizzazione dell’information technology.
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Secondo un recente studio della Forrester Research sono sempre più numerose le aziende in cui i dipendenti lavorano attraverso i propri device, cioè device che vengono usati anche per la vita privata, in piena mobilità, sfruttando le possibilità concesse anche dal telelavoro.
Il risultato di questo processo di trasformazione è la riduzione dei costi di manutenzione, l’abbattimento di quelli di acquisto dei terminali e la riduzione al minimo gli interventi di assistenza o help desk.
I dipendenti, invece, dal canto loro, attraverso questo sistema detto Byod – Bring Your Own Device – guadagnano sotto il profilo dell’efficienza e del tempo libero. Secondo Forrester già il 70% delle imprese europee lavora in modalità smart working.