Tre imprese su dieci soffrono di indebitamento nei confronti delle banche. Un eccesso di debito caratterizza il sistema imprenditoriale italiano, troppo debole al momento. Di contro, redditività, riserve fondiarie e capitale sono i precetti sui quali si fonda il sistema bancario.
Le due realtà, facenti parte di una stessa bilancia che ha un fragile ago, potrebbero venirsi maggiormente incontro. Da un lato, le banche potrebbero prevenire la crisi di impresa ascoltando le aziende. Ciò vuol dire condividerne i rischi. In questa maniera, sia le banche che le aziende ne trarrebbero giovamento.
Ecco, dunque, come migliorare il rapporto tra banche e imprese.
Dove le banche dovrebbero migliorare
Le banche peccano spesso di latitanza nei confronti dei propri clienti, malgrado l’esistenza di ingenti affidamenti. Alcuni segnali di crisi potrebbero essere individuati per tempo, prima che la situazione peggiori fino alla totale insolvenza: se la banca si limitasse a osservare solo tabulati ed elenchi di insoluti, la crisi non sarebbe percepita e affrontata per tempo.
Le banche peccano poi di eccessiva staticità, senza darsi da fare per individuare un metodo che assicuri il rimborso dei finanziamenti emessi. Ed anche gli operatori bancari peccano di scarsa motivazione e scarsa capacità di stare vicini agli imprenditori per consigliarli e aiutarli. La riduzione degli affidamenti è il metodo meno utile per gestire le imprese in crisi, dal momento che impoverisce il sistema bancario, ha effetti recessivi e mortifica il ricorso al credito. Invece, il sistema bancario potrebbe adottare regole di comportamento comuni, magari condizionando il rinnovo dei fidi ad un programma di ristrutturazione, verificato preventivamente e periodicamente convalidato.
Come prevenire la crisi di impresa
Le crisi d’impresa devono essere prevenute. Come? Una strategia può essere quella di introdurre un sistema premiante per gli operatori bancari che riescono a rintracciare una potenziale crisi ai primi segnali invece di scaricare su di essi le colpe di un rapporto che rivela sofferenza, un sistema motivazionale asimmetrico che non agevola né la banca né le imprese.
La necessità di un solido e realizzabile piano finanziario
Urge un piano industriale solido e realizzabile. Le aspettative degli imprenditori non sono sufficienti, né i business plan non condivisi tra la banca e l’impresa, con un preciso piano dei costi, dalla gestione del magazzino e dei clienti e da tutti gli elementi che concorrono al successo dell’impresa. Sarebbe dunque opportuno soffermarsi su margini, clienti e fornitori, sui progetti da realizzare e sul loro costo/beneficio.