Le aziende che fino ad oggi sono riuscite a tenere duro e a non chiudere o licenziare i dipendenti, hanno fretta di riorganizzarsi. Per la maggior parte delle strutture, volenti o nolenti, il must è il risparmio e la riduzione del personale e delle mansioni a loro assegnate, ma la voglia è quella di fare, di tornare a produrre a pieno ritmo.
Se e quando ci sarà la ripresa è difficile dirlo, visto che le previsioni che ci vengono illustrate sono spesso incerte e altalenanti. Tuttavia, non è possibile continuare in questo modo e ogni buon imprenditore è alla ricerca di stimoli, finanziamenti e spiragli per poter far decollare la propria azienda e con essa le idee.
La recessione ha cambiato gli scenari e modificato per forza il modo di vedere dei direttori dei grandi uffici. Non solo risparmio ma anche lungimiranza e l’Italia, in questo senso, è tra i Paesi messi peggio. La capacità produttiva è stata ridotta al minimo, ma non sono pochi coloro che hanno ripreso timidamente ad assumere sperando di far cosa giusta, nel tentativo di rialzarsi. Certo sono casi rari purtroppo e sono soprattutto i giovani a pagare le conseguenze o chi ha già superato i cinquanta con una famiglia sulle spalle e senza più possibilità di trovare nuovi impieghi stimolanti. Le aziende cercano nuovi sbocchi ma la linea generale non mostra mancanza di idee e creatività, quanto di fondi. Occorre ricominciare ad investire e le ultime previsioni parlano di una lenta ripresa nel 2014, ma dobbiamo crederci?
Non è la prima volta che ci raccontano di quanto la crisi si stia allontanando e poi tutto si risolve in una bolla di sapone. Il benessere delle aziende, influenza nemmeno troppo indirettamente tutti e allora è partendo dall’osservazione di questo settore che possiamo capire in tempo reale quello che sta per succedere.