Taglio degli investimenti e riduzione dell’utile: queste, secondo l’AD di ENEL Fulvio le conseguenze immediate che sortirà l’introduzione della Robin Tax, non sulla compagnia, ma anche sull’intero settore energetico e, più ampiamente sull’intero sistema economico nazionale.
Intervenendo in un Forum organizzato in occasione del recente Workshop Ambrosetti di Cernobbio, Conti ha spiegato che le conseguenze reali del provvedimento potranno essere quantificate solo dopo la sua definita approvazione; l’AD di ENEL ha tuttavia stigmatizzato il percorso poco definito che ha caratterizzato l’iter di progettazione della manovra.
Conti si è soffermato in particolare sull’idea di estendere la Robin Tax alle rinnovabili, sottolineando come allo stesso tempo da un lato vengano garantiti incentivi al settore e dall’altro si aumentino le tasse.
L’AD di ENEL ha sottolineato come la compagnia sia stata nel corso del 2010 il principale contribuente italiano, versando nelle casse dello Stato 2,5 milioni di euro; dal lato opposto, sono stati distribuiti dividendi per 1,4 milioni agli azionisti, dei quali lo stesso Stato è il capofila.
Pur nello scenario non facile, ENEL è comunque riuscita a finanziare i propri investimenti; Conti ha affermato di attendersi scelte chiare e strategie di lungo periodo dal nuovo piano energetico nazionale, la cui bozza è prevista in questi giorni.
Parlando dell’esito del referendum sul nucleare, Conti ha affermato che si tratta di una scelta che va rispettata, e che ora ci si dovrà concentrare su due fronti: una maggiore efficienza energetica e la rimodulazione del mix energetico, puntato su metano, carbone pulito e rinnovabili.
Enel continua comunque ad operare nel nucleare, ponendosi come soggetto all’avanguardia all’estero, portando avanti progetti in Slovacchia, Spagna e Francia, dove viene portata avanti la cooperazione con EDF, dove sta avanzando il progetto del primo reattore di terza generazione EPR, pur con le difficoltà derivanti dai rilievi sollevati dalla locale agenzia di sicurezza.