La sicurezza alimentare nelle aziende agricole italiane, in linea di massima non è a rischio almeno nel 98,5% dei casi. Le norme igienico sanitarie per la sicurezza dei prodotti e l’agricoltura sono quasi sempre scrupolosamente rispettate e segnano addirittura un primato. Costituiscono, infatti, il settore dove si trova il minimo tasso di irregolarita’ nell’ambito della filiera agroalimentare. I dati in merito, arrivano dopo attente osservazioni da parte di Confagricoltura che li ha resi noti ed in particolare l’analisi è stata confermata dall’Ufficio studi dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli sulle cifre della Relazione Annuale al Piano Nazionale Integrato dei controlli per la sicurezza alimentare nell’ anno 2010. All’interno del documento, sono annotati tutti i risultati dei controlli svolti dalle varie Amministrazioni coinvolte nelle attivita’ del piano. Nella valutazione, quindi, sono inserite informazioni relative ad alimentazione umana, mangimi, sanita’ e benessere animale, sanita’ delle piante e via continuando.
Il livello alto di sicurezza confermato che può far stare tranquilli anche i cittadini, usufruitori ultimi di questa lunga catena alimentare, è motivo per tutti coloro che lavorano nel settore di grande soddisfazione. Questo soprattutto perchè si è passati in poco tempo, dalle aziende in regola nel 97,4% dei casi del 2009 al 98,5% del 2010, con un trend positivo che sembra migliorare sempre di più. Sul fronte dei fitofarmaci poi si può confermare che il 99,1% dei prodotti agricoli controllati rispettano la legislazione sui residui.
Da Confagricoltura, a tal proposito, fanno sapere: “Sulla base di questi risultati possiamo tranquillamente affermare che il lavoro quotidiano delle imprese agricole contribuisce in maniera determinante alla sicurezza del consumatore. Questa certezza rende ancor piu’ amara la riflessione su come il recente allarme internazionale sul batterio E.coli abbia prodotto, senza alcun serio motivo e seguendo un drammatico quanto ripetitivo copione gia’ sperimentato in passato, pesanti danni economici all’agricoltura italiana. Non deve piu’ accadere che il lavoro dei nostri agricoltori, in linea con le disposizioni delle autorita’ sanitarie, sia duramente penalizzato da emergenze alimentari circoscritte e di cui i produttori italiani non hanno la minima responsabilita’”.