Secondo quanto riporta la stampa americana, Cisco System, il leader mondiale nella produzione di elementi per il networking, potrebbe ridurre le proprie risorse umane di circa 10 mila unità. Si tratterebbe, se confermato nella pratica, di una riduzione del proprio organico che è pari a circa il 14% dell’attuale forza lavoro, e che pertanto passerebbe alla storia aziendale come una decisione davvero storica.
L’obiettivo di questa decisione, nell’ottica di una ristrutturazione aziendale più ampia, è facilmente spiegabile: la compagnia vuole rilanciare la crescita dei propri profitti, e per far ciò avrebbe in mente di tagliare le voci di costo più significative. Tra queste, come spesso accade nelle piccole, medie e grandi aziende, quella relativa alle risorse umane sembra occupare un ruolo di primario livello.
Ma come avverrebbe questo taglio di organico? Secondo quanto rivela Bloomberg, il taglio riguarderebbe circa 7 mila unità da dismettere entro la fine del mese di agosto. Gli altri saranno invece collocati all’esterno dell’azienda in un secondo momento. A ciò occorre aggiungere la politica dei prepensionamenti che mira a convincere circa 3 mila unità a cessare anticipatamente il proprio rapporto di lavoro con l’azienda.
Secondo le prime considerazioni effettuate dagli analisti di mercato, la riduzione dei posti di lavoro in Cisco dovrebbe poter fruttare alla compagnia un risparmio di circa un miliardo di dollari nell’anno fiscale 2012.
Non rimane a questo punto che attendere le mosse ufficiali della società, che nelle prossime settimane dovrebbe fornire – come già confermato da una portavoce della compagnia californiana – dati più precisi in merito alle politiche occupazionali dell’azienda. Le voci si fanno tuttavia sempre più insistenti, e difficilmente le mosse di Cisco saranno concretizzate in una scelta differente rispetto a quella della riduzione dell’organico, da più parti considerato effettivamente superiore alle reali esigenze aziendali.