Quanto accaduto tra Google e Apple nel corso degli ultimi giorni è una utile lezione su come, spesso e volentieri, per raggiungere più velocemente i propri obiettivi occorre costituire un network, specie se misto, che possa sfruttare sinergie strategiche, operative e finanziarie per conquistare la meta.
La meta di cui parliamo in questa occasione era rappresentata da un portafoglio di licenze e brevetti tecnologici piuttosto ambita, offerta dalla Nortel Network Corp., e sulla quale avevano messo gli occhi parecchi big del settore hi-tech, come ad esempio, appunto, Google e Apple.
Ebbene, mentre Apple cercava partner per poter prestare un’offerta di acquisizione che, con ragionevole certezza, le avrebbe consentito di mettere le mani sul portafoglio tecnologico, Google sceglieva di far da sola, frugando nel proprio budget la quota giusta da offrire.
Al termine di una serie di negoziazioni piuttosto lunghe, quella che è già passata alla storia come la vendita di un pacchetto di licenze più importante della storia, si è chiusa in favore della Apple. La società di Steve Jobs faceva infatti parte di un team i cui componenti erano la Microsoft, la Research in Motion, Ericsson e la Sony, i quali hanno di fatto estromesso Google dalla possibilità di aggiudicarsi la gara, attraverso una maxi proposta irrinunciabile.
L’offerta del gruppo Apple era infatti pari a 4,5 miliardi di dollari, molti di più di quelli offerti da Google per ottenere i circa 6 mila brevetti.
Al di là delle diverse scelte compiute da Google e da Apple, ciò che rimane sono i numeri di questa storica impresa. La vendita può infatti ben essere annoverata come la più importante della storia in questo settore, e secondo la maggior parte degli analisti, a causa della sua particolarità e del momento in cui è avvenuta, difficilmente si potrà in futuro replicare una così simile occasione.