Se Facebook non conosce periodi di declino praticamente da sempre, adesso la tendenza potrebbe essersi avviata verso una involuzione per il re dei social network. Si perche soprattutto in Usa e in Canada, ha cominciato a predere utenti nell’ultimo mese, coinvolgendo nella crisi un enorme comparto aziendale. Si calcola che solo a maggio si sia registrata una diminuzione di oltre 6 milioni di unità solo negli Stati Uniti. Se ad inizio mese, quindi, gli utenti erano 155,2 milioni sono poi passati a 1489,4 milioni alle fine di maggio. Problemi aziendali in vista quindi per la società di Palo Altoe, nonostante, stia cercando di correre ai ripari in realtà non si sa quali siano i prossimi risultati.
Intanto, per guidare le comunicazioni aziendali, al timone è passato l’ex portavoce di Bill Clinton che placa le critiche dopo la mancata assunzione di Robert Gibbs, ex uomo stampa di Barack Obama. Ora il comando in questo settore aziendale passa in mano a Joe Lockhart, già portavoce della Casa Bianca durante la seconda presidenza di Clinton alla fine degli anni Novanta. Rivestirà il ruolo di vicepresidente responsabile delle comunicazioni globali del social network più grande del mondo nella speranza che per Facebook non sia necessario un restyling totale.
Il problema fondamentale al momento è che a maggio il numero degli utenti in Usa è diminuito di 6 milioni di unità e lo stesso, più o meno vale in Canada, dove chi naviga sembra avere perso interesse per il social. Twitter e LinkedIn, invece, vanno benissimo e soprattutto il primo è in testa negli Usa, in Gran Bretagna, in Germania, in Francia e in Australia.Gli esperti pensano che stia cominciando a saturare le sue potenzialità almeno in America, ecco perchè bisogna rivolgersi soprattutto ai mercati europei e asiatici. Tuttavia, niente panico fanno sapere: il fenomeno di rallentamento Usa e Canadese potrebbe semplicemente essere stagionale e, in più ormai è facile essere “beaccati” da datori di lavoro o da amici sgraditi e spesso si preferisce piuttosto latitare.