Possono i social network diventare un utile strumento di lavoro, sia nelle piccole e medie imprese che in quelle organizzazioni di maggiore dimensione, dove probabilmente gli strumenti di social networking potrebbero trovare migliore accoglienza nell’immediato?
La risposta che ci permettiamo di fornire è sicuramente positiva, e oggi più che mai ha senso parlare di strumenti come Facebook, Twitter, Linkedin o strumenti di comunicazione flessibili come Skype, quali servizi alla base del miglioramento della comunicazione aziendale, a tutti i livelli gerarchici, con stratificazione orizzontale e verticale.
Non solo: l’utilizzo dei social network all’interno delle organizzazioni aziendali potrebbe espandersi verso il mondo esterno, coinvolgendo anche i clienti in un’ottica di promozione dell’immagine aziendale, e di sfruttamento di una migliore sinergia conoscitiva nei confronti degli utenti finali dei servizi societari.
Con gli scopi di cui sopra è nata una nuova interessante iniziativa, l’Enterprise Social Networking (ESN), un’aggregazione di strumenti web di nuova generazione, che punterà a migliorare l’impatto comunicativo aziendale in tutte le organizzazioni.
Ma come può esser utilizzato proficuamente un social network? L’ESN non ha grandi dubbi, e offre numerosi spunti di miglioramento. Un esempio è fornito dal contenimento del numero di email in circolazione. Un altro ancora è dato dall’avvicinamento dei dipendenti, con abbattimento delle barriere comunicative, con sviluppo della condivisione delle conoscenze.
Certo è che l’aspetto relativo alla sicurezza non può che occupare un primario posto nella lista delle priorità per l’implementazione dei sistemi di social networking all’interno delle aziende. Tuttavia, il freno della sicurezza non può certamente costituire un muro alla diffusione di tali strumenti web 2.0, e non deve nemmeno essere assunta come giustificazione per l’impedimento alla modifica della cultura aziendale, con abbattimento dei vecchi paradigmi che troppo spesso fungono da colla per un rapido sviluppo delle organizzazioni, soprattutto quelle italiane, in un’ottica di internazionalizzazione della propria offerta commerciale e di servizio.