Le donne si stressano facilmente e non perché siano esseri viventi troppo delicati, ma a causa della loro tendenza a svolgere più compiti insieme, cosa che del resto a volte è proprio un obbligo. Una ragazza, non di rado, deve essere moglie, madre e se aspira alla carriera, deve lavorare il doppio degli uomini per ottenere la metà, in una società che continua ad essere prettamente maschilista. Molte ricerche sono state condotte sul fenomeno, in particolare, ultimamente gli studiosi si sono soffermati sulla stanchezza e le ansie causate dal proprio impiego alle rappresentanti del sesso femminile, ruolo in cui le aziende sono sempre protagoniste.
La ricerca è stata portata avanti da Assidai in collaborazione con l’università Bocconi ed ha previsto l’intervista a circa 400 donne manager, professioniste e dirigenti d’Italia in relazione alla consapevolezza che hanno dello stress nelle ore di ufficio. I risultati hanno parlato chiaro: il 95% delle donne intervistate conferma non solo di conoscere lo stress da lavoro, ma di soffrirne costantemente.
Insomma chi ha aspettative professionali più alte e deve conciliare i propri impegni con la vita privata, fatica a vivere serenamente, molto più di chi si accontenta del proprio posticino di lavoro senza possibilità di crescita. La causa dello stress è principalmente dovuta al fatto che ogni donna ha un carico di responsabilità in questo modo esagerata, tanto da non riuscire a gestirla. In merito, poi alla salute e le aziende, è venuto fuori che il 93% delle donne intervistate, è consapevole del fatto che lo stress potrebbe farle ammalare e il 23% afferma che la sua azienda non controlla questi rischi. Non in tutti i casi è così chiaramente, ma quasi la totalità delle imprese sottovaluta il fenomeno e non calcola l’accumulo di stress dei dipendenti e il suo perdurare nel tempo. Spesso, poi, il disagio è da ricercare solamente in un problema di comunicazione tra datore di lavoro e dipendente.