E’ incredibile, ma ogni giorno su facebook i nuovi iscritti non sono soltanto coloro che hanno raggiunto la maggiore età, ma sempre di più sono i ragazzi che devono ancora compiere i 18 anni. Niente di strano fino a questo punto, visto che nell’età adolescenziale un social network di questo tipo può anche avere effetti positivi e aiutare a socializzare con persone della stessa età. Il problema è che si moltiplicano costantemente i bambini che non hanno compiuto i dieci anni, con evidenti pericoli senza un adeguato monitoraggio del loro comportamento. Dovrebbero pensarci i genitori, viene subito da pensare, ma in una società dove è sempre più facile per i giovani sfuggire al controllo di qualunque buona guida, occorre innanzitutto un perfetto controllo aziendale.
La stessa azienda che controlla facebook e tutte le imprese annesse allo stesso tipo di controllo stanno cercando di provvedere perchè in effetti non sarebbe possibile iscriversi sotto i 13 anni, il limite imposto dal social. I ragazzi, però, sono più furbi e, come si suol dire,” fatta la legge, trovato l’inganno”. Intanto a rendere nota una situazione che sta facendo scervellare non poco gli esperti del settore, ci ha pensato la rivista statunitense Consumer Report, secondo cui il controllo aziendale ma anche quello in famiglia si stanno dimostrando insufficienti e, quindi, è necessario provvedere, subito, diversamente.
Solo in merito agli utenti statunitensi, ad esempio, è stato recentemente dimostrato che sono in totale 7,5 milioni gli under 13 che hanno un loro profilo. Un problema tutt’altro che irrisorio. Cinque milioni hanno meno di dieci anni come ha confermato uno degli autori della ricerca Jeff Fox: “Il dato piu’ preoccupante della ricerca e’ che la maggior parte dei genitori non e’ a conoscenza dell’attivita’ dei figli, o sottovaluta i pericoli che potrebbero venire dall’uso del social network”. I più piccoli corrono il pericolo di infettare i pc con virus o essere vittime perfette per un furto di identità, per non parlare di fenomeni di bullismo e molestie sessuali.