E’ un settore che potrebbe garantire un futuro “pulito” a tutti, ma gli investimenti sono sempre troppo pochi e si finisce per mettere da parte le fonti energetiche più sicure e presenti che abbiamo. Tra l’altro, in Italia, anche a seguito dei recenti avvenimenti nucleari in Giappone e prima ancora a Chernobyl, la popolazione è molto favorevole al loro utilizzo. Le rinnovabili, però, restano un sogno ancora di più adesso che il decreto Romani, ha tagliato molti fondi e la protesta degli imprenditori è scoppiata in tutta la sua violenza.
Con il provvedimento, il Governo ha di fatto sospeso gli incentivi alle fonti energetiche e i passi avanti verso questa possibilità si sono quasi del tutto fermati. Il malcontento prosegue pure su web e a Torino, qualche giorno fa, gli operatori si sono incontrati per decidere quale strategia è meglio seguire per tentare di cambiare la situazione. E’ necessario intervenire subito, inoltre, anche per salvaguardare tutta una serie di posti di lavoro che, altrimenti, sono destinati, a breve o a lungo termine, a saltare.
Se calcoliamo che solo in Piemonte sono almeno 2mila gli occupati nel settore ed è facile comprendere il danno che questo potrebbe procurare riguardo ad una soluzione, quella delle rinnovabili, che si stenta a prendere da anni, ma che in fondo interessa molti italiani. L’andamento è da sempre altalenante e non si sa bene se si vuole investire nelle energie pulite o meno, con il pericolo continuo ch gli incentivi vengano definitivamente cancellati. Un esempio che spaventa molto i lavoratori è quello spagnolo, luogo in cui ad un periodo di grandi finanziamenti sulle rinnovabili è seguito improvvisamente un taglio drastico che ha bloccato l’intero settore. Nel Belpaese, poi, non sempre ai cittadini arriva la corretta informazione e ultimamente è circolato quasi esclusivamente il pericolo di truffe in tema di rinnovabili, creando solo una gran confusione generale.