Sono dati quantomento incoraggianti per l’imprenditoria giovanile quelli che arrivano dall’ultima indagine Movimprese realizzata da Unioncamere-Infocamere e relativa al secondo trimestre del 2016. Dall’analisi dei movimenti nel Registro delle Imprese delle Camere di Commercio emerge infatti un saldo molto positivo per imprese guidate da imprenditori under 35.
20 imprese under 30 in più
Nel corso del secondo trimestre dell’anno le imprese nuove costituite dagli under 35 sono state complessivamente 31.104. Al netto delle 10.518 cessazioni registrate nello stesso stesso periodo ne deriva un saldo positivo di 20.586 aziende.
L’imprenditoria giovanile mostra una migliore dinamica rispetto al complesso delle imprese italiane; sempre nel secondo trimestre le imprese guidate da under 35 hanno rappresentato il 31,6% delle nuove iscrizioni nel Registro delle imprese e solo il 17,4% delle cessazioni. Per effetto di questa dinamica nel saldo del trimestre le imprese guidate da giovani imprenditori hanno rappresentato il 54,1% del totale.
Anche per effetto di questi numeri le attività guidate da giovani imprenditori hanno accresciuto il loro peso complessivo sul tessuto imprenditoriale e alla fine di giugno 2016 rappresentavo il 9,6% delle imprese nazionali, quasi una ogni dieci.
Tra innovazione e tradizione
Nelle oltre 20 mila nuova ‘aziende under 35′ la forma dell’impresa individuale è quella largamente prevalente (14.348 unità). Alcuni settori in particolare sono risultati più attrattivi di altri per i giovani imprenditori. È il caso dei servizi finanziari e delle attività assicurative dove nel trimestre il 47,8% delle nuove iscrizioni è stato rappresentato da imprese giovanili. Dinamica simile anche i servizi per la persona (47,2%). In termini assoluti sono invece i settori tradizionali del commercio al dettaglio (3.950 iscrizioni) e dell’agricoltura (3.051) ad aver dato il maggiore contributo all’imprenditoria giovanile.
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