A giugno le imprese femminili in Italia hanno superato la soglia di 1,3 milioni. Il dato deriva da un recente studio dell’Osservatorio per l’imprenditoria femminile di Unioncamere e InfoCamere che ha registrato complessivamente 1.306.214 imprese registrate guidate da una donna o con una partecipazione femminile maggioritaria.
Considerando che sempre a fine giugno 2015 in Italia operavano in totale 6.045.771 imprese, la percentuale di imprese femminili ha raggiunto il 21,61%, più di una su cinque. La presenza femminile nel tessuto imprenditoriale varia in maniera considerevole a seconda del settore considerato raggiungendo la maggiore diffusione nei settori dei viaggi, del turismo, e delle biblioteche. Ad esempio nel campo dei servizi di alloggio e di ristorazione le imprese femminili rappresentano il 29,1% del totale mentre nel campo delle agenzie di viaggio si arriva al 26,5%.
Una diffusione ancora maggiore delle imprese femminili si registra nei settori della sanità e assistenza sociale (38,2%) e nell’istruzione (29,6%). Molto forte è la presenza femminile anche nell’agricoltura dove sono 218.502 le imprese femminili pari al 28,7% del totale. In altri campi la presenza di ‘imprese rosa’ è più limitata come ad esempio nel campo delle costruzioni (6% di imprese femminili) o nel settore delle forniture di energia e gas (8,9%).
Su base territoriale è il Molise la regione con la maggior percentuale di imprese femminili (28,23%). Sensibilmente sopra la media nazionale sono anche Basilicata (26,60%), Abruzzo (25,76%) ed Umbria (24,80%). La regione che invece registra la minor diffusione di imprese femminili è il Trentino Alto Adige con una percentuale del 17,43%. Sotto la soglia del venti per cento si collocano anche Lombardia (18,26%) e Veneto (19,44%). A livello assoluto è comunque proprio la Lombardia la regione con il maggior numero di imprese femminili (173.935).
[Via | UnionCamere]
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